È stato aperto il bando '24 per il finanziamento di progetti sostenuti dal Fondo di Solidarietà e Futuro di CO-energia 2022/23.
CO-energia raccoglie proposte di destinazione dei Fondi di Solidarietà e Futuro 2022/23, indirizzati a: RELAZIONI INNOVATIVE TRA GAS E PRODUTTORI.
Oltre ai soci come per il bando 2021 saranno ammessi al finanziamento anche soggetti del mondo EcoSol non soci di CO-energia (vedi i dettagli dei soggetti ammessi nel testo del bando allegato)
Il contributo stanziato per 2 progetti selezionati può arrivare a un massimo di 5.000€ ciascuno e deve prevedere un co-finanziamento dei proponenti pari almeno al 20% della quota richiesta (in liquidità e/o in ore uomo messe in campo).
Le richieste di adesione vanno inviate entro il 10/10/2024, secondo le modalità indicate nel testo del bando allegato.
Con questa nota vorremmo cercare di riassumere, per quanto possibile, la complessa e certamente poco felice vicenda legata alla cooperativa La Terra e il Cielo (che chiameremo da ora per brevità T&C) e a ciò che speriamo possa rimanere dopo la sostanziale cessione dell’attività alla coop. Girolomoni.
Per capire meglio il valore della relazione che abbiamo costruito con T&C, soprattutto da parte di chi si è associato negli ultimi tempi, è utile riepilogare la lunga storia che ci ha unito in questi anni.
Nel lontano 2010 viene attivato il progetto ADESSO PASTA! da un GAS (Villasanta), l'Ass. BIOREKK di Padova e T&C, che consisteva in un patto di economia solidale in base al quale T&C, a fronte dell’impegno all’acquisto di determinati volumi di prodotto, si impegnava alla costruzione del prezzo trasparente dei propri prodotti ed entrambi all’accantonamento di un fondo di solidarietà per lo sviluppo di progetti di economia solidale. Per qualche anno la relazione rimane circoscritta a questi tre soggetti ma poi, con la crescita delle attività necessarie per tenere vivo il patto, nel 2015 la gestione viene affidata a CoE. Nel 2017 viene registrato il marchio ADESSO PASTA!, in comproprietà paritaria tra CO-E e T&C.
Con l’ingresso di Co-E il patto si è progressivamente esteso a diverse aree geografiche sul territorio nazionale. A questa crescita dimensionale non ha sempre corrisposto un coinvolgimento pieno da parte dei GAS; con il tempo sono infatti emersi alcuni problemi operativi. Ad esempio, la quota pre-finanziamento non veniva applicata perchè "di difficile gestione per l'amministrazione" di T&C; alcuni GAS (specialmente i marchigiani, più vicini a T&C) chiedevano di togliere il sovrapprezzo del 10% per i "colli aperti", misura che spostava il riconoscimento del lavoro dal GAS al magazzino; alcuni GAS hanno chiesto di togliere il limite delle 4 consegne annue e di diminuire il tetto di spesa minimo annuo (passato gradualmente dai 2.000 ai 1.500 euro attuali). Nel frattempo, CO-E diviene socia di T&C, realizzando la prima affiliazione di CO-E con un produttore partner.
Negli ultimi anni siamo stati sempre più consapevoli delle crescenti difficoltà in cui versava la coop. nella parte più consistente del suo mercato, a causa della contrazione dei volumi di vendita sui suoi canali esteri e alla forte concorrenza sul mercato del biologico da parte di attori più grandi che potevano permettersi politiche di prezzo aggressive, come ci ha raccontato molto spesso Bruno. T&C ha cercato di reagire a questa situazione con un piano che prevedeva la costruzione di un pastificio che gli avrebbe permesso di trattenere valore aggiunto, valorizzando meglio la materia prima dei propri soci conferitori, oltre che l’ampliamento della vendita diretta sul canale dei GAS
Parallelamente la relazione con i GAS non si è andata rinforzando. I GAS hanno risposto blandamente ai tentativi di rilancio sia attraverso l'aumento del loro numero sia dell'incremento degli acquisti (anzi, era già cominciato un declino del relativo fatturato). Con il peggioramento dei conti T&C ha dovuto abbandonare il progetto del pastificio fino ad arrivare alla consapevolezza di non poter più proseguire l’attività e di dover passare la mano ad un partner esterno, successivamente individuato nella coop. Girolomoni, arrivando alla situazione attuale. Il marchio La Terra e il Cielo dovrebbe continuare a vivere tramite la nuova società Arcevia Bio, a capitale Girolomoni, che prenderà in mano il marchio e la clientela, lo stoccaggio e gli impianti di lavorazione e decorticazione cereali e legumi.
Questi i fatti. Ci corre l’obbligo di provare ad interpretare, per quello che siamo in grado di fare, questa triste vicenda. Al netto di scelte gestionali probabilmente non adeguate, non possiamo che sottolineare come le logiche del mercato convenzionale abbiano prodotto l’eliminazione di un soggetto importante per il territorio e l’economia basata su principi etici. Abbiamo avuto un’altra prova del fatto che la produzione di qualità subisce la competizione dei canali tradizionali, che è sleale perché basata su costi, condizioni non comparabili e abuso di posizioni dominanti. Questo ci richiama all’importanza della nostra responsabilità come consumatori consapevoli e delle scelte che possiamo fare attraverso un orientamento deciso e costante verso gli acquisti etici.
Abbiamo atteso a scrivere questo resoconto sperando di avere elementi certi da comunicare, ma purtroppo così ancora non è, in quanto il passaggio di competenze tra T&C e Girolomoni è complesso e lo è inevitabilmente la gestione dei rapporti in essere. A tutt’oggi non abbiamo informazioni in relazione al destino delle quote versate dai soci sovventori, né agli ordini effettuati nell’ambito del patto 2023 e ai relativi anticipi.
Stiamo seguendo l’evoluzione della situazione e sarà nostra cura informarvi di ogni notizia utile.
PS: stanno arrivando ai GAS ex 'clienti' di TeC listini e proposte commerciali di Arcevia Bio e TerraBio; sul come regolarsi il GdL Sovranità Alimentare di CO-E ha predisposto un comunicato per soci e GAS pattanti
Il nostro socio DES Varese invita all'incontro dal titolo "QUALE AGRICOLTURA? L’agricoltura contadina di piccola e media scala tra pratiche agronomiche sostenibili, nuove forme d’impresa, nuove ipotesi di mercato - sulla base di una nuova immagine della natura.", che si tiene giovedì 9 maggio alle ore 20,45 presso la Sala Montanari, via dei Bersaglieri 1 Varese
Le recenti manifestazioni di agricoltori in tutta Europa portano all’attenzione un grave disagio e in particolare il profondo divario tra lavoro e reddito. Gli operatori del settore agricolo sono allo stesso tempo responsabili della crisi ambientale e vittima dei suoi effetti – perdita di fertilità nei suoli, siccità, fenomeni atmosferici estremi, danni alla salute di chi lavora nei campi e dei consumatori.
Un’agricoltura di piccola e media scala, legata ai luoghi, spesso marginale ma con un beneficio sociale immenso derivante dal presidio dei territori e della biodiversità, un’agricoltura contadina che produce cibo sano nel rispetto dell’ambiente sul modello dell’agricoltura biologica, promotrice di buone pratiche, di lavoro dignitoso, di occupazione.
Intervengono:
Gianni Tamino, biologo Università di Padova
Francesca Forno, sociologa Università di Trento
Modera: Michele Mancino, vicedirettore di Varesenews
Evento organizzato dal DES Varese in collaborazione con PPDO, Piccola Poetica Distribuzione organizzata e il gruppo di lavoro ORTICOLTORI VARESE.
Il nostro socio DES Varese invita all'incontro dal titolo "LA CRUDA VERITÀ. ALLEVAMENTI INTENSIVI E CRISI CLIMATICA – IMPATTI ED ESPERIENZE ALTERNATIVE", che si tiene giovedì 11 aprile alle ore 20,45 presso l'Oratorio San Filippo Neri, via D. Albertario 10 – Busto Arsizio (Va)
Nel sistema agricolo italiano c’è un problema che da troppo tempo minaccia la salute delle persone e il benessere del pianeta: gli allevamenti intensivi. Partendo dalle indagini di Greenpeace Italia svolte nel corso degli anni, verranno spiegati gli effetti di questa tipologia di allevamento sulla popolazione. Purtroppo, è una realtà molto estesa, soprattutto nel territorio lombardo.
Questo sistema di insediamenti industriali, alimentati da un flusso sproporzionato di fondi pubblici, ha un impatto che va ben oltre l’aspetto economico e la sofferenza degli animali. Il vero costo nascosto degli allevamenti intensivi è l’impatto ambientale, l’inquinamento, le massicce emissioni di ammoniaca e la formazione di polveri sottili nell’aria, la scomparsa progressiva delle piccole aziende agricole schiacciate da quelle più grandi, vittime di un meccanismo che impoverisce il tessuto economico e sociale del nostro Paese.
Per porre fine a questo circolo vizioso, è necessario un piano di riconversione verso pratiche agroecologiche, ma anche noi abbiamo un ruolo importante: possiamo cambiare le nostre abitudini alimentari o scegliere di acquistare prodotti da piccoli allevamenti locali in armonia con il territorio.
Le esperienze del Distretto di Economia Solidale di Varese e dei Gruppi d’acquisto solidali come valida alternativa per preservare la nostra salute e l’ambiente.
Intervengono
Matteo Piumino – Greenpeace Gruppo Locale di Varese
Simona Riganti – Gruppo d’Acquisto Solidale B.AR. GAS
Marco Bonetti – DES Va Distretto di Economia Solidale di Varese
L'evento organizzato da DES Va, Distretto di Economia Solidale di Varese, in collaborazione con Greenpeace gruppo locale di Varese e il gruppo di acquisto solidale B.AR GAS di Busto Arsizio.
Domenica 17 dicembre 2023, si è tenuta presso la Cascina Bertoldosso a Gottolengo-BS, la riunione conclusiva della sperimentazione "Biopatate co-prodotte". Alla riunione hanno partecipato alcuni referenti dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) che hanno preso parte al percorso, che hanno fatto il bilancio dell'esperienza, evidenziando i punti positivi e quelli critici. Questo permetterà di favorire la possibile replica dell'iniziativa in altri territori, come già avvenuto con il GAS Montimar di Senigallia. Interessanti le connessioni con alcuni passi della lettera inviata ai GAS da Massimo Tomasoni a inizio anno.
Di seguito riportiamo alcune delle riflessioni del Bilancio conclusivo; Il progetto è stato elaborato dal Gruppo di Lavoro (GdL) Bi-sogni di CO-energia, basandosi sul modello delle CSA (riferimento poi corretto), Comunità che Supportano l'Agricoltura: alcune famiglie concordano con l'agricoltore 'adottato' le diverse fasi del ciclo colturale e i relativi costi, anticipando quest'ultimi e assumendosi il 'rischio aziendale'.
Pubblichiamo la tradizionale lettera d'inizio anno inviata ai GAS da Massimo Tomasoni. Interessanti le valutazioni sulle ragioni della continua diminuzione della quota di fatturato aziendale legata agli acquisti dei GAS, fenomeno più generale che alcuni soci di CO-energia collegano alla crisi economica che morde anche una parte delle famiglie gasiste.
Per CO-energia le cose buone nel rapporto con il Biocaseificio Tomasoni sono:
1. il contemporaneo lancio del patto Adesso Grana 2024, con lo stesso 'prezzo equo' del 2023 (1/3 del totale delle forme di grana sono state acquistate dai GAS pattanti: link alla tabella corretta), QUI trovate la lettera ai Gas sul patto Adesso
Grana 2024;
2. i buoni risultati della sperimentazione "Bio-patate coprodotte" del GdL Bi-sogni, tra cui il contributo al Fondo per il progetto territoriale che Massimo Tomasoni, nonostante le difficoltà, continua a perseguire.
La lettera di Tomasoni
Come sempre, trovate alcune riflessioni sull’andamento del mercato e del mondo del bio e sull’andamento dell’azienda, cercando di interpretare quello che ci suggeriscono i dati economici societari nell’anno appena concluso.
Dal punto di vista della produzione, nel 2023 abbiamo messo in magazzino 2.227 forme di Grana Padano Bio di cui 32 prodotte con solo latte di Bruna Alpina Originale, 1.799 forme di Fontal e destinato 133.300 litri di latte per la produzione di tutti i nostri formaggi freschi, in primis le caciotte e le mozzarelle.
Ultimamente in molti ci chiedete se nell’alimentazione delle nostre mucche c’è anche l’insilato di mais: no. Lo abbiamo vietato ancora nel lontano 2006 perché fonte di malessere per le Mucche, per il Terreno dove viene coltivato e per Noi. A suo tempo fornimmo diversi dati che facevano riflettere sulla sostenibilità della coltura del mais in pianura padana ma comprendo che, essendo man mano entrati nuovi gasisti, non tutti hanno potuto seguire la vicende degli anni passati.
Le vendite totali di quest’anno sono state leggermente superiori a quelle dello scorso anno e questa crescita è dovuta alle vendite di Grana fatte alle mense scolastiche di Milano, Piacenza e Brescia. Vendite per circa 350.000 euro annui contro i 60.000 del 2022.
L’incremento di questo tipo di vendite c’è stato grazie ai C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi) dettati dal Ministero ai centri di appalto delle mense scolastiche e delle RSA. I C.A.M. (che esistevano già, ma non era obbligatorio applicarli, erano solo un suggerimento) ora vincolano in maniera più stringente (dove possibile), l’acquisto di prodotti come i nostri: biologici e con la filiera entro un certo raggio chilometrico dai centri di cottura. Era ora!
Queste vendite hanno sopperito alla contrazione del fatturato registrata sul mercato Tedesco e Francese (-30.000), su quello dei Gas (-37.000) e nell’ingrosso (-160.000).
Le vendite rivolte alle vostre famiglie hanno subito dal 2020 ad oggi un calo complessivo di 142.000 euro. E’ una cifra molto consistente che, se non fosse intervenuto l’incremento degli altri segmenti, avrebbe creato un pericoloso cortocircuito finanziario.
Quest’anno ricorre il 30° anniversario della nascita dei GAS, o, come qualcuno mi ha fatto notare il 31° (dato che nel 1993 nasceva il Gas di Mantova - Mantogas) ed in molti fanno bilanci, come lo sto per fare io ora (da parte nostra il primo GAS che abbiamo rifornito è stato nel settembre 2002).
Ciò che vedo è da una parte un cambiamento di consumi e costumi con l’invecchiamento complessivo della “popolazione GAS”, dall’altra, salvo rare eccezioni, una meccanizzazione sempre più esasperata nella produzione ed una standardizzazione dei processi produttivi. Fenomeno, quest’ultimo che non dà una speranza di futuro per gli artigiani o piccoli produttori come noi. Insomma, più che un quadro di crescita e sviluppo, c’è un calo del bisogno, non di acquistare bio, ma di acquistarlo tramite i Gas. Ma tant’è le famiglie sono sempre più “anziane” e ridotte all’osso come numero ed i supermercati hanno un buon assortimento di prodotti bio.
Certo, al supermercato spesso non si conosce l’origine dei prodotti o il lavoro di Filiera che ci sta alla base, ma di sicuro è comodo e spesso competitivo nel prezzo.
Anche i mercatini biologici e rionali hanno avuto ulteriore incremento e anche questo ha inciso sull’acquistato tramite GAS.
Nel nostro piccolo è dal 2015 che cerchiamo di costruire una Filiera Bio sul nostro territorio. L’unica certezza che abbiamo ora è che ci sono circa 50 ettari coltivati a Bio nel Comune di Gottolengo, che prima non esistevano.
Però tutti gli sforzi compiuti ed il tempo e denaro che abbiamo investito fino ad ora non hanno portato alla nascita di una rete di produttori o ad un gruppo di GAS a supporto dei progetti territoriali a lungo termine...e questo…è un bel insuccesso.
Nonostante ciò, i lati positivi non mancano:
- l’inserimento lavorativo di quattro persone fragili tra il 2022 ed il 2023,
- la produzione sul territorio di farina, patate, zucche e zafferano di ottima qualità
- il sostegno alle nostre aziende agricole nonostante il Covid, le siccità, le guerre, le piogge
- il grande lavoro svolto da Riccardo Sudati per quanto riguarda la parte prettamente agricola e gli inserimenti lavorativi
A livello di bilancio aziendale, per rendere economicamente sostenibile la nostra attività, si dovrebbe poter vendere tutta la nostra produzione di Grana a voi GAS.
Con i GAS infatti riusciremmo sempre a garantire una giusta remunerazione agli agricoltori che producono il latte e a vedere riconosciuto un prezzo equo per noi trasformatori. Ciò ci permetterebbe di coprire i costi sostenuti lasciandoci un margine adeguato per poter pagare gli stipendi e per poter investire nell’attività.
Purtroppo nonostante più di 20 anni di lavoro nel bio, nonostante siamo molto conosciuti e non solo nel nord Italia, la quantità di grana venduta ai GAS nel 2023, è stata di sole 320 forme su 2227 prodotte (1/3 su 320 è rappresentata dal Patto “Adesso Grana” stipulato in collaborazione con Co-energia).
Che dire, non so dove andremo a finire, ma, sul nostro territorio, la collaborazione tra produttori portata avanti negli ultimi anni è platealmente fallita. Infatti, a parte la sensibilità da sempre dimostrata da Riccardo Sudati che ha attivamente collaborato improntando il suo lavoro agricolo a un futuro migliore, “non-aziendale”, ma a favore di tutta la società civile, gli sforzi non hanno dato i risultati attesi.
Siamo invece soddisfatti per le numerose collaborazioni che sono state portate avanti nel 2023 e per questo è doveroso fare alcuni ringraziamenti:
un ringraziamento a Davide Biolghini ed al suo staff, per il lavoro svolto con il progetto AiF (agroecologia in filiera) e per il Patto “Adesso Grana”, a Pierluca Ghibelli del Consorzio Solco Brescia, ad Emanuela Ferraris dell’Associazione la Buona Terra e ultima ma non ultima, un ringraziamento a Monica Cellini ed allo staff di MAG2 Milano per la disponibilità, pazienza ed entusiasmo con cui abbiamo lavorato.
Un “non-ringraziamento” al Comune di Gottolengo che in 2 anni non ha apportato nulla di concreto per la realizzazione della rete territoriale. E questo nonostante fosse partner del progetto.
In questi giorni stiamo valutando cosa fare in questo 2024. Ci sono varie proposte e progetti e non mancherò di aggiornarvi. Come detto, il 2023 ha portato dei risultati buoni e cattivi.
Ripartiremo dalle cose buone.
Massimo Tomasoni con famiglia e collaboratori
Domenica 17 dicembre 2023, presso la Cascina Bertoldosso a Gottolengo-BS, si terrà la riunione conclusiva della sperimentazione "Biopatate co-prodotte". Alla riunione parteciperanno alcuni dei Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) che hanno preso parte al percorso, al fine di fare il bilancio dell'esperienza, evidenziando i punti positivi e quelli critici. Questo permetterà di favorire la possibile replicazione dell'iniziativa in altri territori, come già avvenuto con il GAS Montimar di Senigallia.
Di seguito, riportiamo alcuni dati e informazioni preliminari. Il progetto è stato elaborato dal Gruppo di Lavoro (GdL) Bi-sogni di CO-energia, basandosi sul modello delle CSA, Comunità che Supportano l'Agricoltura: alcune famiglie concordano con l'agricoltore 'adottato' le diverse fasi del ciclo colturale e i relativi costi, anticipando quest'ultimi e assumendosi il 'rischio aziendale'.
Tuttavia, vi sono alcune importanti differenze:
Le relazioni in questo caso non sono state 'locali', bensì sovra-territoriali, coinvolgendo GASisti di diverse regioni che hanno anticipato solo i costi fissi previsti.
Si è quindi posto come possibile esempio di co-produzione 'a distanza', più vicino alle relazioni di tipo 'prosumer' in campo energetico, promosse da ènostra per finanziare l'acquisto di pale eoliche, con l'obiettivo di sganciare il prezzo finale dei prodotti da quello di mercato, sostenendo così la sovranità alimentare ed energetica.
La semina e il possibile raccolto non sono stati determinati dalla previsione di consumo dei GAS promotori, ma dalla proiezione dell'impegno di acquisto da parte di 80 GAS che avevano partecipato alla precedente campagna del GdL Bi-sogni, La sporta solidale.
Quando è diventato chiaro con i primi ordini che gli impegni dei GAS iniziali non erano sufficienti rispetto ai 19.000 kg di patate effettivamente prodotti, è stato necessario allargare le adesioni attraverso la promozione di CO-energia e di altri membri del GdL Bi-sogni. Si sono così aggiunti GAS di ReteGas Bergamo, InterGAS Brescia, Prendiamoci Cura, DES Brianza e la cooperativa Filiera Corta Solidale di Cremona con il GAP Barona di Milano.
Ciò ha permesso di raggiungere il pareggio previsto dalla tabella dei costi, tramite l'acquisto di circa 14.000 kg di patate, donandone una gran parte delle restanti (circa 4.000 kg) ad organizzazioni di assistenza a famiglie povere. Questo aspetto della sperimentazione è stato particolarmente significativo. Oltre alle donazioni finali, già per l'ordine minimo di 40 cassette da 10 kg ciascuna, 4 cassette erano gratuite. Inoltre, nel prezzo finale "giusto" di 1,13€/kg, erano incluse 2 quote a Fondi di Solidarietà, uno di Co-Energia e l'altro a sostegno della filiera bio territoriale, collegata al Patto "Adesso grana". Questo dispositivo di 'filiera sociale' potrebbe animare il modus operandi dei GAS nell'attuale contesto, cambiato rispetto alla loro fase costituente e caratterizzato da crisi che colpiscono sia produttori che consumatori.
Alcuni riferimenti:
- i collegamenti con il progetto AiF-Agroecologia in Filiera e con il Patto Adesso Grana
- l’intervista ad Alberta Cardinali – GAS Montimar.
Giovedì 14 dicembre alle ore 18 si tiene un webinar di approfondimento su un'importante legislazione per la transizione Agroecologia: la legislazione sementiera.
Relatori: Riccardo Bocci, Gea Galluzzi
Moderatore: Claudio Pozzi
Diretta sulla pagina Facebook #CAMBIAMOAGRICOLTURA https://www.facebook.com/CambiamoAgricoltura/
Il biologico vero, la fertilità del terreno, il risparmio di risorse, il cibo che nutre. La cooperativa pensa a tutto questo; noi dei gas quali cibo scegliamo? Quale cibo portiamo sulla nostra tavola?
Il presidente della cooperativa Bruno Sebastianelli racconta la storia della cooperativa, i progetti presenti e futuri e una sua richiesta di aiuto. Perché il biologico va conosciuto e sostenuto e La Terra e il Cielo ha bisogno anche di noi.
L'incontro si tiene martedì 5 dicembre alle ore 19.30 presso Spazio Rosmini a Monza.
PROGRAMMA
h19.30: pasta Terra e Cielo al pomodoro della Buona Terra (o altro primo per celiachia). Costo: 6 euro
h20.45 in dialogo con Bruno Sebastianelli
Per iscrizione alla cena: https://framaforms.org/prenotazione-cena-terra-e-cielo-con-desbri-1700235291
Per informazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o 3923931736
Conoscete la differenza tra grana e parmigiano? La zona di origine, l'alimentazione delle mucche e la modalità con cui viene raccolto il latte che caratterizzano le due produzioni.
Domenica 19 novembre, Massimo Tomasoni, titolare dell'omonimo caseificio, partirà da questi spunti per presentare la sua produzione di grana biologico e il patto "Adesso Grana" ai GAS romani. Massimo racconterà quanto i GAS incidono sulla sua azienda e l'esperienza di solidarietà da loro promossa nel 2009 quando a causa di una crisi finanziaria l'azienda rischiò la chiusura.
Ci sarà occasione anche di conoscere Davide Biolghini, presidente di CO-energia, Associazione che si occupa di sviluppare filiere e progetti su larga scala nel mondo dell'economia solidale, facendo un importante lavoro di rete a livello nazionale.
L'appuntamento è fissato per le ore 9:30. Ci sarà così l'intera mattinata per approfondire la conoscenza reciproca e trattare i temi proposti.
Sarà anche possibile fermarsi a pranzo (50 posti), con un menù in cui il grana sarà ovviamente il protagonista: lasagne vegetariane, pallotte cacio e ova, cestino di grana ripieno, dolce, vino e caffè (25,0€)
Visti i posti limitati per prenotarvi telefonate a: 3395407609.
Se vuoi partecipare alle attività di CO-energia informati presso il referente del tuo GAS/DES o scrivi a:
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