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Ecoistituto della valle del Ticino e CO-energia invitano all'incontro "Comunità energetiche rinnovabili. Cosa sono, perché è importante organizzarle anche da noi", che si tiene mercoledì 18 maggio 2022 ore 21 a Cuggiono (“Le Radici e le Ali” via San Rocco 48).

Abbattono l’inquinamento, riducono sprechi e costi delle bollette. Sono una unione tra cittadini, amministrazioni locali e imprese, per auto produrre e condividere energia pulita. Una legge europea, ora anche italiana e regionale ne favorisce la costituzione. Se vuoi saperne di più vieni!

Saranno con noi
Sergio Venezia- CO-ENERGIA, progetti collettivi di economia solidale
Giacomo Cantarella – EPG, del Gruppo Dolomiti Energia Spa

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Una serie di incontri per scoprire come avviare una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) e quali sono i suoi benefici. Il corso, cofinanziato da CO-energia, ha lo scopo di formare animatori pronti a promuovere sul territorio di Como e di Varese le migliori pratiche per avviare una CER ed è rivolto a tutti i soggetti attivi nelle reti di DES Varese e di L’isola che c’è.

MODALITÀ DI ISCRIZIONE E PARTECIPAZIONE
Il corso non prevede costi di iscrizione.
Massimo 20 partecipanti - Iscriviti subito e riceverai il link per gli incontri online.
È fortemente consigliata la partecipazione a tutti gli incontri

Compila il modulo di iscrizione QUI

Per qualsiasi informazione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Due nostri soci, DESVA e L'isola che c'è, lanciano il nuovo progetto "Promozione delle comunità energetiche nel territorio, finanziato dal Fondo di solidarietà e Futuro di CO-energia.

Il seguente articolo ci spiega come sia un grande opportunità per tutti i territori!

 

La rivoluzione delle comunità energetiche rinnovabili

Correva l’anno 2008, quando l’associazione “L’isola che c’è” ha cominciato a sollecitare il territorio comasco su progetti di sovranità e co-partecipazione della filiera energetica, mentre l’Europa era già con il fiato sospeso per l’ennesima crisi del gas fra Ucraina e Russia. Autocostruzione e gruppi di acquisto di impianti solari, reti virtuose fra aziende energetiche e associazioni, acquisti collettivi di energia 100% da fonti rinnovabili (gemmando, insieme ad altri Distretti di Economia Solidale, una specifica associazione nazionale), oltre a tanta formazione pubblica su risparmio ed efficienza energetica.

A quei tempi tutte queste erano proposte riservate ad un manipolo di idealisti; invece, si sono dimostrate attività precorritrici della rivoluzione energetica prefigurata da Jeremy Rifkin già nel 2002. Il noto economista americano prevedeva di passare dalla produzione centralizzata di energia (poche centrali che producono l’energia necessaria per tutto il paese) ad una produzione diffusa, con l’ingresso del cittadino protagonista nella nuova veste di “prosumer” ovvero di consumatore che diventa a sua volta produttore per il proprio fabbisogno.

Ebbene ora ci siamo per davvero! Nel 2018 l’unione europea ha pubblicato la direttiva “RED II” che fa nascere il nuovo concetto di Comunità Energetica Rinnovabile (CER), un soggetto giuridico no-profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, pubbliche amministrazioni, enti del terzo settore, enti religiosi, territoriali, di ricerca, di formazione, di protezione ambientale e poi commercianti, artigiani, PMI. Un rarissimo caso di legislazione frutto della mobilitazione diretta dei cittadini (come si può verificare da questa bellissima storia) e capace di mettere d’accordo tutti i politici italiani che hanno già approvato, il 15 dicembre 2021, il recepimento legislativo nazionale.

Ma cosa sono esattamente le CER?  Immaginate di installare sul tetto della vostra abitazione dei pannelli fotovoltaici, una pratica ormai consolidata da anni per produrre energia pulita ma con il limite di riuscire ad auto consumarne istantaneamente solo una piccola parte con i propri elettrodomestici. Adesso, grazie alla interconnessione fisica della rete elettrica nazionale, è possibile decidere di cederla ai propri vicini nelle ore in cui non la si utilizza, condividendone i benefici economici.

Ma non è finita. Quegli stessi vicini possono contattare l’amministrazione comunale e costruire insieme ad essa un grosso impianto fotovoltaico magari sfruttando grandi superfici disponibili (e.g. le scuole). Aumentando la produzione, il numero e la tipologia di cittadini aggregati (dal condominio fino a coprire una piccola cittadina o un quartiere di una città), aumenterà ancora di più la quantità di energia condivisa cioè prodotta e consumata collettivamente ed istantaneamente, così come la copertura del fabbisogno dei singoli membri.

La CER non sarà un’entità statica ma potrà essere migliorata negli anni. Nuovi membri potranno aggiungersi. L’energia condivisa potrà aumentare grazie a tante modalità: ad ulteriori sforzi collaborativi fra i diversi membri della CER, all’utilizzo di nuove tecniche e tecnologie disponibili, alla diversificazione sia dei profili di consumo dei membri (e.g. famiglie e imprese) sia degli impianti a fonte rinnovabile (eolica, co-generazione da biomassa etc..), grazie all’inserimento di accumuli elettrochimici, grazie infine ad un nuovo concetto di consumo attivo dove i cittadini possono “flessibilizzare” la loro richiesta di energia elettrica, adattandosi alla produzione intermittente delle fonti rinnovabili. Una propria e vera rivoluzione.

Le CER potranno quindi dare un contributo importante e “dal basso” all’incremento delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico italiano per una duratura, resiliente e strategica calmierazione dei prezzi dell’energia.

La nuova legislazione nazionale, quella regionale del 25 febbraio 2022, il PNRR e altri contributi di fondazioni private, aiuteranno la nascita delle CER con degli incentivi monetari e ventennali sull’energia condivisa, con detrazioni fiscali sulla costruzione di nuovi impianti, con finanziamenti a fondo perduto o a tasso zero, infine, con sportelli gratuiti di consulenza e comunicazione alla cittadinanza. Lo stesso gestore della rete premierà l’energia prodotta e consumata localmente sgravandola da alcuni oneri di utilizzo della rete nazionale grazie alle CER. Produrre energia elettrica lontano dall’utilizzatore, secondo il modello classico di distribuzione centralizzato, comporta infatti delle perdite lungo il percorso, pari ad un 10% che noi tutti paghiamo da sempre in bolletta.

Le prime esperienze che si stanno realizzando in Italia (si veda il volume: Community Energy Map – De Vidovich, Tricarico, Zulianello – FrancoAngeli Open Access) stanno evidenziando i benefici non solo economici e ambientali ma anche sociali delle CER, proprio a causa della forte dimensione di promozione delle relazioni fra i membri delle comunità, di cui abbiamo tutti bisogno dopo due anni di pandemia. Infatti, il capitale delle relazioni di una CER potrà essere coltivato per fare anche altro, oltre al mutualismo energetico: ad esempio per il rafforzamento della coesione sociale, la creazione di posti di lavoro, la lotta allo spopolamento e alla povertà energetica (grazie ai benefici diretti sulla bolletta dei membri della CER), l’innesco di circuiti di economia circolare fra i membri, quali monete sociali, banche del tempo, gruppi di acquisto solidale etc…

Adesso non abbiamo più scuse. I fatti di questi ultimi mesi dimostrano inequivocabilmente che chi fra i paesi europei ha investito di più sulle rinnovabili, come ad esempio i paesi scandinavi, sta godendo durante questa crisi di prezzi energetici all’ingrosso minori dell’Italia, potendo anche essere meno ricattabile dalle autocrazie di turno che vendono il gas. Grazie alle CER, la transizione ecologica e a questo punto anche la cura delle relazioni di vicinato, da quelle di quartiere fino a quelle fra nazioni, può dipendere da noi, semplici cittadini.

Francesco Tampellini
Associazione “
L’isola che c’è – rete comasca di economia solidale”
Associazione “CO-energia – progetti collettivi di economia solidale

Articolo rilasciato in licenza di Creative Commons “Attribuzione Non Commerciale Condividi allo stesso modo 2.5 Italia”

 

Per info clicca QUI

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Giovedì 24 Marzo 2022 alle ore 18.30 Sergio Venezia e Maria Telma Fiore introdurranno l'incontro Adesso luce! Energia da fonti rinnovabili

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione SCONFINANDO, in collaborazione con il gruppo GAS GASANDO di Sesto San Giovanni. Per partecipare in presenza presso la bottega di Sconfinando, in Via P. Ravasi, 8 - Sesto San Giovanni prenotare al numero 0239444627.

Chi non parteciperà in presenza, potrà seguire seguire la diretta You Tube accedendo dal sito www.sconfinando-sesto.org

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Venerdì 11 marzo 2022 ore 15su canale youtube pagina facebook di Ecoistituto Ticinosi terrà l'incontro

FUKUSHIMA un passato che non passa

Con amici giapponesi ed esperti italiani,  per ricordare quanto accadde l'11 marzo 2011 alla centrale nucleare di Fukushima, e per riflettere su quanto accade oggi in Giappone e in Europa.

Contributi di:
Naoto Kan allora presidente del consiglio giapponese
Tamiyoshi Tachibana produttore del film “Il coperchio sul sole”  fedele cronaca di questo disastro nucleare, 
Chie Wada presidente dell'associazione  “Ponte fra Italia e Giappone -TomoAmici", 
Ruiko Mutō cittadina di Fukushima, animatrice della class action nei confronti della Tepco società proprietaria dell'impianto. 

Ricordare Fukushima anche per interrogarci sul ritorno del nucleare  in Europa narrato come soluzione agli attuali problemi energetici, domandarsi della sua sostenibilità, delle sue ricadute militari.

Interverranno:
Angelo Tartaglia, senior professor al Politecnico di Torino
Giorgio Ferrari, già ingegnere nucleare Enel
Mario Agostinelli, presidente dell'associazione Laudato sì, una alleanza per la terra il clima e la giustizia sociale.

Organizza: Ponte fra Italia e Giappone -TomoAmici, Ecoistituto della Valle del Ticino, Associazione Laudato sì.

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Giovedì, 23 Dicembre 2021 22:02

L'aumento dei prezzi dell'energia

Abbiamo ricevuto alcune richieste di chiarimento, in relazione agli aumenti su elettricità e gas metano che si registrano nelle bollette di questo periodo. Vogliamo proporvi il contributo dell'Ing. Francesco Casella (GAS Cremona), nostro esperto nel Gruppo Sovranità Energetica

Il prezzo sul mercato all'ingrosso dell'energia elettrica (il cosiddetto PUN, Prezzo Unico Nazionale), dipende dal prezzo di produzione delle unità alimentate a gas naturale che forniscono il 40% dell'energia consumata in Italia, e che decidono il prezzo.

Da luglio scorso in poi, il prezzo del gas è quadruplicato rispetto al normale (valori in €/MWh, fonte: https://www.mercatoelettrico.)

Di conseguenza,  è quadruplicato anche il prezzo dell'energia elettrica (il famoso PUN): i valori sono €/MWh, se volete c/kWh dividete per 10

VALORI STORICI:

VALORI 2021:

Considerate che per fare un MWh elettrico con un impianto moderno a ciclo combinato ci vogliono circa 2 MWh di gas, dato che il rendimento termodinamico di quegli impianti è poco superiore al 50%, quindi il PUN è un po' più del doppio del prezzo del gas, considerando gli altri costi d'esercizio e il margine del produttore. Ovviamente dipende anche dai contratti di acquisto che i produttori hanno fatto per approvvigionarsi di gas: se sono a breve termine o a lungo termine. Chi ha comprato il gas che usa oggi un'anno fa, ai prezzi di allora, ha fatto un'affarone. A quanto pare non sono stati molti. Putin e i suoi amici di Gazprom sono molto contenti, noi un po' meno.

Rispetto a questo meccanismo, i venditori di energia, se si approvvigionano sul mercato elettrico, non possono che adeguarsi. Non è che possono comprare l'energia sul mercato a 25 c/kWh e rivenderla ai prezzi di un'anno fa (6 c/kWh), solo perché siamo convenzionati. L'unica difesa possibile è che il governo ci metta la differenza con contributi a fondo perduto o riducendo iva e accise (cosa che in parte sta facendo), con un esborso che però alla fine graverà sul debito pubblico, ossia su tutti noi. Sono parecchi miliardi di euro.

Notate che sul mercato elettrico non ci sono prezzi diversificati a seconda delle fonti, il prezzo è unico e vinca il migliore; ovvero, se il mercato domani chiede 900.000 MWh, il prezzo lo fa chi fornisce l'ultimo MWh, cioè sempre un impianto termoelettrico alimentato a gas, perché gli impianti a rinnovabili ad oggi non ce la fanno a fornire tutta quell'energia. Quindi anche chi si approvvigiona di energia rinnovabile sul mercato, oggi la paga moltissimo, a causa della speculazione sul mercato del gas. Anche quando per produrla il gas non serve. Benvenuti nel magico mondo dell'energia fossile!

L'unica via d'uscita da questo meccanismo perverso sono accordi tariffari in cui si dice: io ti compro solo energia rinnovabile che viene da certi impianti di cui riconosciamo insieme il costo di ammortamento ed esercizio, e la tariffa la facciamo su quel costo, a prescindere dal prezzo di mercato. In media un quarto dell'energia prodotta in Italia non transita dal mercato elettrico (i cosiddetti "volumi fuori borsa elettrica"), bensì da accordi bilaterali di vendita, che sono però tra società di produzione e vendita all'ingrosso, non al dettaglio.

Ad oggi l'unico operatore sul mercato che fa questo tipo di accordi per utenti domestici, che io sappia, è la cooperativa ènostra, con la sua tariffa prosumer. ènostra può offrire questa tariffa perché il costo dell'energia prodotta dalla pala eolica di Gubbio è effettivamente di 6 c/kWh, non i 20-30 che dovrebbe pagare per procurarsi l'energia rinnovabile sul mercato. L'unico vincolo per l'utente domestico è che deve versare un minimo di 500 € di capitale al fondo di produzione per 10 anni. Ovvero più o meno il costo di un'anno di bollette per un utente medio.

Il caso di Dolomiti è interessante, perché Dolomiti Energia alla fine compra gran parte della sua energia dagli impianti idroelettrici di proprietà delle consociate del gruppo, che sono già ampiamente ammortizzati e non vanno a gas, e quindi potrebbe farci un prezzo fisso sganciato dal fossile anche lei.

Dobbiamo anche aggiungere che nel nuovo anno vorremmo avanzare a Dolomiti proprio quest'ultima proposta assieme a quella di fornire per CO-energia il bio-metano per uso domestico prodotto nella centrale a biogas vicino a Trento. Con la forza dei nostri associati possiamo avere la leva contrattuale per ottenere risultati significativi.... A proposito: il vostro GAS/DES/Associazione, si è già associato a CO-energia?

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Sabato 9 ottobre 2021 alle ore 12:00 ènostra a celebrare insieme la connessione e l’immissione in rete dell’energia rinnovabile, sostenibile ed etica della turbina eolica collettiva “Il Cerrone”.

*GREEN PASS OBBLIGATORIO

Ritrovo
A partire dalle 10:00, ritrovo presso il Centro di Vita Associativa della Pro Loco di Mocaiana in Via Fiume Esino Località, 06024 Mocaiana (PG), con partenza per il sito della pala eolica “Il Cerrone” alle ore 12:00.

Per informazioni: https://www.enostra.it/la-festa-enostra/

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CO-energia partecipa alla dodicesima edizione di Prendiamoci Cura a Rho (MI) il 26 settembre, dalle 9.30 alle 19.

La manifestazione ogni anno rappresenta un momento di incontro, di scoperta, di cultura, di condivisione, di riflessione e consente ai produttori di avere un contatto diretto con i consumatori, anche quelli non legati al mondo dei GAS.

Interverrà durante la manifestazione Francesco Tampellini e avrà modo di confrontarsi sul tema energia con gasisiti e cittadinanza.

Per informazioni: www.prendiamocicura.it

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Domenica 19 settembre alle ore 10,30  presso lo spazio dibattiti della Fiera L'isola che c'è di Como, CO-energia interverrà all'incontro
LE COMUNITÀ ENERGETICHE – OPPORTUNITÀ DI TRANSIZIONE ECOLOGICA ALLA PORTATA DI TUTTI
Con: Sara Capuzzo (Presidente ènostra coop), Ing. Federico Foltran e Ing. Michele Metzger (Equa S.r.l.), Ing. Francesco Tampellini (Associazione CO-energia) e Angelo Dubini (Associazione L'isola che c'è)

Per Informazioni: https://www.fieralisolachece.org/programma/

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Martedì, 06 Luglio 2021 17:45

Aperto il bando per la destinazione del FSF

Sono aperti i bandi per il finanziamento di progetti sostenuti dal Fondo di Solidarietà e Futuro di CO-energia 2018/19.

2 sono le aree tematiche interessate dal bando: sovranità alimentare e sovranità energetica.

Oltre ai soci da quest’anno possono essere ammessi al finanziamento anche soggetti del mondo EcoSol non soci di CO-energia (vedi allegato per i dettagli dei soggetti ammessi).

Il contributo stanziato per ogni area tematica può arrivare ad un massimo di 10.000€ e deve prevedere un co-finanziamento dei proponenti pari almeno al 20% della quota richiesta (in liquidità e/o in ore uomo messe in campo).

Le richieste di adesione vanno inviate entro il 30/07/2021, secondo le modalità indicate nel testo del bando allegato.

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